Pubblicato il: 16/11/2020
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Zone rosse e arancioni, la donazione non si ferma

La raccolta di sangue continua anche dopo le misure adottate dal governo in alcune regioni per ridurre la diffusione del Covid-19. Come specificato da una nota del Ministero della Salute (in allegato) le donazioni di sangue e di plasma rientrano tra le cosiddette “situazioni di necessità” citate dal DPCM dello scorso 4 novembre.

Sono pertanto consentiti ai donatori gli spostamenti, all’interno e anche al di fuori dei territori per cui esistono le limitazioni, se si tratta di spostamenti da e verso i servizi trasfusionali o le unità di raccolta associative, come pure sono consentiti gli spostamenti a tutto il personale che ci lavora.

Il Centro Nazionale Sangue ribadisce come ogni giorno 1800 pazienti continuino ad avere bisogno di trasfusioni.

“L’appello che rivolgiamo ai donatori, anche a quelli che vivono nelle zone rosse e arancioni, è quello di continuare a donare. Le trasfusioni sono un Livello Essenziale di Assistenza, che deve essere garantito, quindi non si possono fermare le donazioni – è il commento del direttore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo De Angelis - Il consiglio ai donatori che sono in buona salute è prenotare la donazione, telefonando prima, per evitare affollamenti degli ambulatori a loro dedicati, ma non è l’unica misura che è stata presa per garantire la sicurezza non solo dei donatori ma anche del personale sanitario ”.

Le raccomandazioni per chi dona e per i centri di raccolta sono illustrate in una circolare del Cns. In particolare è sospeso per 14 giorni dalla donazione chiunque sia stato a stretto contatto con una persona con infezione documentata da Sars-CoV-2 (ma la sospensione potrà ridursi a 10 giorni se, allo scadere del decimo giorno, si effettuerà un tampone con esito negativo) e chiunque sia ritornato da un viaggio in Romania o nei paesi extra Ue (con l’eccezione di Gran Bretagna, Norvegia, Svizzera, Islanda, Andorra, Liechtenstein, Città del Vaticano e San Marino). Per i viaggi nei paesi per cui al rientro è previsto un tampone obbligatorio la donazione è consentita solo dopo l’effettuazione del tampone con esito negativo.

positivi asintomatici potranno donare, al termine del periodo di isolamento preventivo, solo dopo aver fatto un tampone con esito negativo. Mentre i sintomatici potranno donare solo dopo un tampone negativo da fare non prima di tre giorni dopo l’esaurimento dei sintomi.

 

Raccomandazioni per donare in sicurezza
Al fine di evitare l’aggregazione dei donatori nei locali di attesa e, di conseguenza, consentire il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro), a tutte le strutture è raccomandato di:

- ricorrere preferenzialmente alla chiamata-convocazione programmata dei donatori al fine di regolare il numero degli accessi; ai fini della prevenzione del fattore di rischio rappresentato dal contatto stretto con soggetto affetto da COVID-19, si rimanda alla definizione di “contatto stretto” (close contact) resa disponibile dall’ECDC e dal Ministero della Salute;

- adottare misure di triage preliminare del donatore in occasione del contatto telefonico

- promuovere l'implementazione, presso i Servizi trasfusionali e le Unità di raccolta delle dipendenti reti di medicina trasfusionale, di semplici processi di triage nella fase di accoglienza dei donatori, comprendenti la misurazione estemporanea della temperatura corporea. L'attivazione del triage è finalizzata ad evitare la possibile diffusione del virus nei locali di attesa attuando una pre-selezione dei donatori. Si suggerisce il valore di 37,5°C della temperatura corporea come parametro di rinvio temporaneo del donatore;

- gestire il flusso dei donatori all’interno delle strutture sanitarie e durante tutte le fasi del percorso di donazione, in modo regolare e cadenzato.

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